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Braynard F.O.: Nastro azzurro

: In listino

: Mare

: Ugo Mursia Editore

Prezzo di listino €27,00 €27,00

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Il nastro azzurro
storia del primato di velocità dei transatlantici dal 1838 al 1952
Frank O. Braynard 


Pagine: 94
Codice: 18003
EAN: 9788842548607
Collana:Biblioteca del mare - Le strenne del mare
Con inserto grafico a colori


Per quanto solo nel 1935 abbia ricevuto il sigillo dell'ufficialità, il Nastro Azzurro ha ben più di un secolo di tradizione. Dal Great Western (1838), che attraversava l'oceano al vento e al vapore, si è giunti all'United States (1952), l'ultimo a conseguire questo ambito trofeo.
Per oltre cent'anni, fino all'avvento dei jets, le più belle navi, le più famose, hanno unito il vecchio e il nuovo mondo in una continua corsa contro il tempo attraverso le terribili tempeste del Nord Atlantico e quelle, più subdole ma non meno reali, della burocrazia, del nazionalismo più violento, delle guerre più devastanti.

Queste meravigliose unità, costruite da uomini che credevano nel progresso della scienza e della tecnica come fattore di civiltà, sono state condotte attraverso i mari da uomini animati da un costante e irriducibile spirito di emulazione. Dapprima ci fu la sfida tra la vela e il vapore, poi fu la volta dell'affermarsi dell'elica sulle ruote a pale, poi ancora - all'inizio del secolo - il gigantismo degli apparati propulsivi alimentati dalle «squadre nere», fino allo splendore di forme e macchine degli anni Trenta.


L'autore
F.O. Braynard, uno dei maggiori e più qualificati storici della navigazione tra le due rive dell'Atlantico, ha tracciato in questo volume 18 agili, ma ricche monografie con i principali dati tecnici su quelli che vengono definiti  «I levrieri degli oceani».

G.S. Tamaro, in altrettanti preziosi dipinti, ha illustrato questi corsieri dei mari caratterizzandone le sagome, fissando puntualmente il colore di scafi e fumaioli, le forme aggraziate, le caratteristiche peculiari. Ne escono dei veri e propri «ritratti di navi», amate dai ricchi borghesi della Belle Époque, ricordate con nostalgia dagli emigranti, preferite dagli industriali del periodo tra le due guerre.